Parliamo un po’ di diaframma PARTE PRIMA
Ci sono molti dibattiti a proposito della respirazione diaframmatica, vorrei scrivere qualcosa a riguardo perchè sono fermamente convinta che la respirazione non sia la CAUSA di una buona tecnica, ma NE FACCIA PARTE, appartenendo ad un ben complesso e perfetto strumento che si chiama voce, formato dal nostro corpo.
Capiamo come funziona in parte il diaframma.
Il diaframma può agire in due modi, a volte simultaneamente.🔧 la sua contrazione abbassa il tendine centrale (la parte superiore del diaframma a cupola chiamata centro frenico). Di conseguenza la base dei polmoni (i polmoni sono avvolti nella pleura, attaccata al diaframma) viene “tirata” nella parte inferiore del tronco, aumentando il volume polmonare e causando l'inalazione. Si ha, da questa contrazione, anche l'effetto di spingere i visceri addominali verso il basso.🔧all’inizio dell’inspirazione il centro frenico si abbassa ed incontra la tensione delle strutture soprastanti, ma abbassandosi incontra anche la resistenza delle strutture sottostanti come il fegato e lo stomaco, diventando cosi un punto fisso. Le fibre muscolari laterali si contraggono su questo punto fisso.
Il diaframma agisce quindi dalla sua base centrale, tirando su le costole, sollevandole dall'interno del torace. L'elevazione delle costole espande il diametro del torace. Diciamo quindi che il diaframma “espande” la parte inferiore della gabbia toracica. Anche questo movimento provoca inalazione.
👉 L’azione del diaframma durante la produzione del suono non è quindi espiratoria.‼️Il diaframma frena il “contraccolpo” elastico dei polmoni, che dopo una inalazione, hanno come conseguenza una esalazione passiva.Unendo le due azioni del diaframma con una esalazione unita ad una emissione vocale, si possono notare due conseguenze mentre cantiamo: ✅ il rigonfiamento del ventre ; ✅ le costole inferiori vengono tenute aperte.
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